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Meditazione camminata, consapevolezza in movimento

Lo scopo e' radicarsi nel presente e godere ogni passo, consapevoli di respirare e di camminare. Non pensare al futuro, non pensare al passato, ma solo vivere pienamente l'attimo presente. E scrollarsi di dosso ansie e preoccupazioni.



Sebbene durante la pratica di Meditazione camminata prestiamo grande attenzione e rallentiamo il movimento, potremmo non osservare completamente e chiaramente il movimento nelle sue fasi; le fasi potrebbero non essere ancora ben definite nella mente, e ci potrebbe sembrare che vi sia un solo movimento continuo.



Con il crescere della concentrazione però, possiamo osservare sempre più chiaramente le differenti fasi di ogni passo.

Possiamo osservare distintamente che il movimento di sollevare non è mischiato con il movimento dell’avanzare, né quello dell’avanzare con quello dell’appoggiare e il movimento dell’appoggiare è a sua volta distinto dall’atto di premere sul terreno.


I meditatori comprenderanno tutti i movimenti chiaramente e distintamente e ogni cosa di cui saranno consapevoli sarà molto chiara nella loro mente.


Con il progredire della pratica poi, essi osserveranno sempre più cose:

mentre solleveranno il loro piede essi sperimenteranno la leggerezza del piede e quando avanzeranno il piede essi noteranno il movimento da un luogo ad un altro.

Quando lo appoggeranno essi sentiranno la pesantezza del piede , perché il piede diventa più pesante man mano che scende, quando lo premeranno contro il suolo, portandovi il peso del corpo, avvertiranno le sensazioni della parte inferiore del piede contro il terreno.

Perciò, continuando ad osservare il sollevamento, l’avanzamento, l’appoggiare e il pressare, essi percepiranno la leggerezza del piede, il movimento del piede, la pesantezza del piede e la durezza o leggerezza del piede sul terreno.





Quando i meditatori percepiscono questi processi, essi stanno percependo quattro elementi fondamentali.
I quattro elementi fondamentali sono: l’elemento “terra”, l’elemento “acqua”, l’elemento “fuoco” e l’elemento “aria”.

Prestando una serrata attenzione a queste fasi del passo nella meditazione camminata, i quattro elementi sono percepiti non solo concettualmente, ma anche come processi reali.


Entriamo ora un poco di più in dettaglio circa le caratteristiche degli elementi nella meditazione camminata.

Nel primo movimento - il sollevamento del piede - lo yogi percepisce la leggerezza e, percependola, sperimenta l’elemento “fuoco”.

Un aspetto dell’elemento fuoco è che esso rende le cose leggere, e diventando leggere si sollevano. Nel percepire la leggerezza nel sollevamento del piede lo yogi percepisce l’essenza dell’elemento fuoco, ma, insieme alla leggerezza, vi è anche del movimento nel sollevamento del piede; il movimento è uno degli aspetti dell’elemento “aria”, ma la leggerezza (elemento fuoco) è dominante, cosi, in questo caso, possiamo dire che l’elemento “fuoco” è primario e l’elemento “aria” secondario.

Questi due elementi sono percepiti dai meditatori nel sollevamento del piede.


Il movimento successivo è quello dell’avanzare il piede: in questo movimento l’elemento dominante è l’elemento “aria”, cosi gli yogi percepiscono l’essenza del movimento “aria” quando essi dirigono la loro attenzione al movimento di avanzamento del piede nella meditazione camminata.


Il movimento che segue è quello di appoggiare il piede.

Quando i praticanti appoggiano il piede, notano una specie di pesantezza nel piede. La pesantezza è una delle caratteristiche dell’elemento “acqua”, infatti l’acqua, a causa della sua pesantezza, tende sempre a colare o gocciolare verso il basso. Cosi, percependo la pesantezza, essi sperimentano l’elemento “acqua”.


Infine, nel premere il terreno con il piede si percepisce la durezza o la morbidezza e queste sono parte della natura dell'elemento 'terra'.

Prestando attenzione alla pressione del piede sul terreno si sperimenta la natura di questo elemento.

Perciò abbiamo visto che in un solo passo gli yogi possono percepire molti processi.


Essi possono percepire i quattro elementi e la loro natura in un modo tale che solo coloro che praticano possono sperare di vedere.


Continuando nella pratica della meditazione camminata essi giungeranno a realizzare che, con ogni movimento, c’è anche la mente che nota, la consapevolezza della mente.

C’è il sollevamento e anche la mente che è conscia del sollevamento, nel momento successivo, c’è il movimento dell’avanzare e la mente che è consapevole dell’avanzare. Inoltre, gli yogi realizzeranno che i movimenti e la coscienza degli stessi, sorgeranno e scompariranno. Nel momento successivo c’è il movimento dell’appoggiare il piede, e cosi anche la consapevolezza della mente, ed ambedue sorgeranno e scompariranno in quel momento. Lo stesso processo avviene con il premere il piede.


In questo modo i meditatori comprendono che, assieme, con il movimento del piede, vi è anche un momento di consapevolezza.
I momenti di consapevolezza sono chiamati, in Pali, nama (mente); e i movimenti del piede sono chiamati rupa (materia).

Cosi gli yogi percepiscono nama e rupa, mente e materia, sorgere e passare ad ogni momento.

In un momento c'e' il sollevamento del piede e la coscienza del sollevare, e il momento successivo c'e' l'avanzamento del piede e la coscienza di quel movimento, e cosi' di seguito.


Questi possono essere considerati come una coppia, mente e materia, che appare e scompare ad ogni momento.


Quando i meditatori comprendono che mente e materia sorgono e scompaiono ad ogni momento, allora giungeranno a comprendere l’impermanenza dei processi di sollevamento del piede e comprenderanno anche l’impermanenza della consapevolezza del sollevamento.

Il succedersi dello scomparire dopo il sorgere è un segno o una caratteristica che ci permette di comprendere che qualcosa è impermanente.

Se noi desideriamo sapere se qualcosa è impermanente o permanente, dobbiamo cercare di vedere, attraverso il potere della meditazione, se quella cosa è, o non è, soggetta al processo di arrivare ad essere e poi scomparire.


Questi movimenti, semplicemente, sorgono e passano, sorgono e passano, e quando in questo processo gli yogi comprendono che mente e materia sorgono e scompaiono, essi capiscono che mente e materia sono impermanenti.


Esaminiamo ora, più in dettaglio, i movimenti coinvolti nella meditazione camminata.

Il nostro sforzo, nella meditazione camminata, sta nell’osservare i nostri movimenti cosi come una telecamera, immagine dopo immagine.



Prima di praticare la meditazione camminata i meditatori, probabilmente, pensavano che un passo fosse un unico movimento.

Dopo la meditazione su quel movimento è, per loro, possibile osservare che ci sono come minimo quattro movimenti, e se essi vanno più in profondità, essi capiscono che ognuno di questi movimenti consiste di innumerevoli minuscoli movimenti.


Nello stato di percezione ordinaria essi non sono in grado di vedere l’impermanenza delle cose, perché l’impermanenza è nascosta dalla illusione di continuità.

Essi pensano di vedere solo un unico movimentoosse continuo, ma se piu' osserviamo piu' attentamente l'illusione di continuita' sara' rotta. Sara' rotta dall'osservazione diretta della materia e dei fenomeni fisici pezzo dopo pezzo, segmento dopo segmento.


Il valore di questa meditazione consiste nell’accrescere la nostra abilità nel rimuovere il mantello di continuità affinché si scopra la reale natura dell’impermanenza.

Gli yogi possono scoprire la natura dell’impermanenza direttamente, grazie al loro proprio sforzo.

Dopo aver realizzato che le cose sono composte di segmenti, di pezzetti, e dopo l’osservazione di questi segmenti uno per uno, essi realizzano che non vi è davvero nulla in questo mondo a cui essere attaccati, niente da desiderare ardentemente.

I moderni fisici hanno osservato, con potenti strumenti, che la materia è solo una vibrazione di particelle ed energia in costante mutamento: niente di realmente sostanziale.

Con la realizzazione di questa impermanenza senza fine, gli yogi capiscono che in questo mondo di fenomeni non esiste realmente niente che possa essere desiderato, nulla che possa essere trattenuto.


Adesso possiamo capire le ragioni per praticare la meditazione: noi meditiamo perché vogliamo rimuovere attaccamento e brama o desiderio dagli oggetti.

Dobbiamo capire che tutte le cose sono solo mente e materia che sorgono e scompaiono, che le cose sono insostanziali, cioe' prive di sostanza.


Una volta realizzato ciò saremo in grado di rimuovere l’attaccamento da tutto.

Fino a che non realizzeremo questo, non saremo in grado di sbarazzarci dell’attaccamento, per quanti libri possiamo leggere o per quanti discorsi possiamo ascoltare sull’argomento.

Quindi dobbiamo applicare l’attenzione quando stiamo camminando, cosi come facciamo quando siamo seduti o sdraiati.


La meditazione camminata conduce allo sviluppo spirituale ed è potente tanto quanto la consapevolezza del respiro; essa è uno strumento che ci aiuta a rimuovere le contaminazioni mentali.
La meditazione camminata può aiutare a raggiungere la visione profonda, sulla natura delle cose e dovremmo praticarla diligentemente tanto quanto la meditazione seduta od ogni altro tipo di meditazione.


Grazie alla pratica della Vipassana, in tutte le posture, possiate Voi e tutti i praticanti essere in grado di ottenere la totale purificazione in questa stessa vita.





I benefici della meditazione camminata

Ven. U SILANANDA, monaco buddhista birmano





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